lunedì 16 agosto 2010

Camminata verso i Prati della Burraia - Monte Falco - Monte Falterona


Anvedi che robba!!! (cit. dal film "Vado a vivere da solo")

Nota: Il Post l'ho fatto oggi, ma la camminata è stata fatta ieri Domenica 15 Agosto, ero troppo stanco per scrivere subito.

A sto giro siam partiti in 6, un'impresa epica! La destinazione di oggi è il Monte Falterona o se troppo dura solo il Monte Falco. Partiamo con 2 macchine e per via dei Buskers a Santa Sofia troviamo più traffico del solito arrivando un pò in ritardo rispetto al previsto al Passo della Calla. Non ho ancora presentato gli indomiti pionieri di oggi. Siamo ovviamente io, Pez, Lele, Daniela, Piras e la Mela, in più al Passo ci saremmo dovuto congiungere con il Tasso e il Monti, ma scopriamo, una volta arrivati, che loro erano giò partiti per il sentiero che va all'Eremo di Camaldoli, esattamente in direzione opposta rispetto al sentiero che avremmo imboccato noi di lì a poco.
Partiamo per i Prati della Burraia cercando ognuno il proprio bastone adatto alla scalata, tranne Pez che nei giorni precedenti si attrezzato da escursionista serio, munendosi di bacchette col puntello regolabili. Come già avevo raccontato, il pezzo che arriva ai Prati è molto duro e lo è anche stavolta, non è cambiato da allora :) .



La Mela è quella che ne subisce di più le conseguenze, ma dopo l'inizio difficoltoso è andata avanti con un filo di gas. Arrivati ai Prati ci fermiamo per il pranzo al sacco. Il tempo purtroppo non è ottimale, la temperatura si aggira intorno ai 16/18 Gradi e ci impone di usare le felpe. Ci dirigiamo al Monte Falco e così tocco la vetta più alta dell'Appennino Tosco-Romagnolo per la prima volta. Mi ritrovo ad una altezza di 1658 Metri in mezzo ad un esteso boschetto di mirtilli, insomma, un posto da favola.
Pausa al belvedere e poi visto che di energie ne avevamo ancora parecchie ( ^_^ ) si riparte verso il Falterona. Qui sbagliamo strada per colpa delle scarse indicazioni e la allunghiamo il percorso, scendiamo un pò troppo e quando ci tocca risalire ci troviamo a dover superare uno strappo davvero duro. Quasi in cima la metà di noi rinuncia e decide di tornare al Monte Falco, mentre Pez era già sparito recandosi alla cima. Lo raggiungo qualche minuto dopo col fiatone a mille, cerca di dirmi qualcosa ma io non riesco a sentirlo. Anche la cima del Falterone è un posto da sogno, a parte la grossa croce di pietra che reputo inutile, mi ritrovo davanti una distesa di piante di lamponi. Praticamente tra il Falco e il Falterona mi sono fatto una bella indigestione di mirtilli e lamponi. Qua sopra troviamo un gruppo di escursionisti Toscani che a loro volta avevano sbagliato strada allungandola per arrivare al Falterona e gli spieghiamo come tornare indietro.
Ripartiamo in direzione del Falco per riunirci ai nostri ma stavolta scendendo per la strada più corta, anche questa molto ripida, e quando arriviamo al boschetto di mirtilli gli altri non c'erano. Facendo la strada giusta siamo riusciti a passargli davanti. Quando tornano, il Piras, la Daniela e la Mela decidono di raccogliere i mirtilli per fare una torta, mentre il resto del gruppo fa una piccola pausa al belvedere del Falco. Nella strada del ritorno alla Calla vengo raggiunto da una chiamata dei 2 ragazzi che avevano intrapeso il percorso verso l'Eremo e ci accordiamo per incontrarci tutti al Passo per cenare insieme.
E così dopo ben 6 ore di cammino, in cui abbiamo toccato le 2 vette più alte, 1658 Metri il Falco e 1654 Metri il Falterona, in tutto sulla distanza di 13 Km circa, torniamo finalmente al Passo della Calla e pancia mia fatti capanna!!!
(sotto si trova il racconto della cena)




















CENA AL RISTORANTE I FAGGI AL PASSO DELLA CALLA


Tavolo per 8 e tanta fame. Il tasso e il Monti avevano già fatto l'antipasto dato che erano a digiuno dalle 10 di mattina. Nel momento in cui mi siedo riesco a capire quanto male mi fanno le gambe. La camminata è stata più dura di quanto pensassi. Iniziamo con un antipastino niente male, pomodori in salsa tonnata, peperoni in salsa giardiniera, affettati misti, formaggi. Iniziamo con 2 bottiglie di Morellino da 1 litro pensando che potessero bastare ma poco dopo ne avremmo ordinato un altro litro e mezzo (minchia se era buono sto Morellino). Come primo prendiamo 3 tipi diversi, ravioli di zucchine in salsa ortolana, tagliattelle al sugo di cinghiale e tortelli al ragù. Il Tasso e il Monti aspettano direttamente il secondo. Qui facciamo fare al titolare del ristorante, ci porta 3 fiamminghe con dentro, gulash di cervo, brasato di cinghiale e costolette di carne mista. è l'apoteosi dei sapori. Non a basta ordiniamo anche il dolce, quasi una torta intera ai mirtilli. Io a questo punto ero già molto alticcio, confabulavo cose strane.
Poi caffè per tutti tranne che per me e per finire veramente in bellezza ci facciamo dare una boccia di grappino e una di sambuca (nome vero "Vernelli"). Una cena coi fiocchi, e una esperienza bella. Unica nota dolente è il conto :(
Ci abbiamo dato dentro come dei maiali ed è stato inevitabile la spesa ma dopo una fatica del genere bisognava gratificarsi col cibo.
Adesso vedremo se riusciremo a fare ancora delle scarpinate di gruppo, io lo spero.
Ciao e alla prossima.














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