lunedì 29 marzo 2010

Il mio non voto per ricordare


Per questa tornata elettorale ho preferito annullare la scheda, troppi dubbi e incertezze oltre ad anche una scarsa informazione personale (bisogna dirlo).
Avevo 4 alternative ma alla fine le ho bocciate tutte. Giovanni Favia del movimento a 5 stelle mi piace, sembra in gamba, ma non mi usciva dalla testa la vocina che mi diceva che lui è già in consiglio comunale a Bologna da solo un anno ed è un volto nuovo della politica a tutti gli effetti, per il momento è meglio che si faccia della sana gavetta li e che pensi ai cittadini di Bologna. Mentre per la sua lista non ho nulla contro ma questa volta ha deciso troppe cose Grillo da solo, vedremo in futuro che direzione prenderà il movimento. Poi potevo votare verdi e sinistra e libertà, ma come coppia anche se è coppia solo per superare la soglia di sbarramento non è credibile, mi sembra poco seria. Per italia dei valori ci sono ancora troppi nodi da dipanare nella mia testa, avranno sicuramente più chance nelle politiche nazionali (questo naturalmente soprattutto se Di Pietro toglierà il suo nome dal simbolo, ma so che non lo farà). Poi vabbè, il Pd, li a dire il vero ci ho pensato molto poco come alternativa, Errani era incandidabile e loro sanno di avere già vinto, non posso dare il mio voto da gente che so di non potermi aspettare nulla.


Queste erano le alternative, le altre naturalmente non le ho prese nemmeno in considerazione perchè troppo squallide, ma alla fine nessuno mi ha convinto stavolta e alla fine ho preferito annullare la scheda.
Spero in futuro di avere soggettivamente alternative migliori.


P.S. A quanto pare, Giovanni Favia non è più in consiglio comunale a Bologna da quando è stato fatto il comissariamento, ma la decisione di candidarlo alle Regionali è antecedente allo scoppio del caso Del Bono. Che Grillo già sapesse?

2 commenti:

  1. La decisione è antecedente, ma avrebbe rinunciato pubblicamente alla carica di consigliere comunale (facendo subentrare un altro grillino in lista) qualora fosse uscito come candidato presidente. Fortunatamente DelBono ci ha messo una pezza, facendo saltare la giunta, e scongiurando così un potenziale conflitto di ruoli, che comunque non esisteva ugualmente per suo desiderio di dimissioni.

    Fare il consigliere comunale, da solo e in opposizione, non mi sembra si possa configurare come sporcarsi le mani con la politica, anzi. GLi da lustro e credibilità, per l'esperienza fatta, che sono convinto porterà in regione con tanto più entusiasmo.

    RispondiElimina
  2. Grazie per la spiegazione, ma io non stavo dicendo che fare il consigliere a Bologna voleva dire sporcarsi le mani nella politica, al contrario. Dicevo che prima di buttarsi oltre era meglio farsi quei 5 anni per capire bene i meccanismi e studiare quello che c'è da studiare. In questo modo di esperienza ne ha fatta poca.

    RispondiElimina

qualsiasi commento sarà giudicato e interpretato da me medesimo ma non censurato (salvo casi veramente estremi)