venerdì 25 dicembre 2009

Arroganza Italiana ed Orgoglio Britannico


Di cosa possiamo parlare in questo freddo dicembre londinese?
Per scaldarci potremmo ad esempio scatenare un flame e discutere della differenza tra poliziotti arroganti ed italiani medi. Parliamo ad esempio di quella studentessa italiana che é finita sulle pagine dei quotidiani online britannici ed italiani (ma soprattutto italiani) per essere stata arrestata dopo aver filmato alcuni edifici pubblici attorno alla stazione di Farringdon.
Ne si puó ampiamente leggere notizia sul Corriere dove l’articolo recita: “Arrestata secondo le leggi anti-terrorismo, tenuta in cella per cinque ore e poi multata, semplicemente per aver filmato alcuni edifici”.
Notizia che riempie la bocca, peccato che sia – come da tradizione italiana- falsa o incompleta. Bisogna leggersi tutto l’articolo o passare al piú affidabile articolo originale del Guardian (Che recita: “Studentessa italiana RACCONTA di essere stata arrestata dopo un filmato per divertimento”) per apprendere che la storia forse non é cosí semplice.


Innanzitutto bisogna chiarire che la ragazza é sí stata portata in centrale e trattenuta per 5 ore, ma non per avere scattato fotografie inoppurtune ad edifici importanti bensí per avere prima guidato la sua bici in una corsia contromano, poi per avere filmato l’ubicazione delle telecamere di sicurezza del centro direzionale di Paddington, poi avere rifiutato di collaborare con la polizia e di mostrare il filmato, poi rispondendo in maniera evasiva ed arrogante ai poliziotti che le chiedevano informazioni. E’ stata arrestata per resistenza a pubblico ufficiale, non per avere filmato alcuni edifici. Ma questo non é certamente sufficiente ad ammorbidire il processo di additamento dei poliziotti britannici cattivoni, Fabio Cavalera – sempre sulle pagine del corriere – titola addirittura “I poliziotti fuori di testa” e poi all’interno dell’articolo aggiunge “In questi giorni i quotidiani britannici sono molto attenti alle vicende di casa nostra. Fanno bene a tenere alta l’attenzione sulla libertà di stampa e sulle libertà civili. E ‘ un sacrosanto dovere dei mass media. Ma se guardassero anche a ciò che accade sotto le loro finestre avrebbero di che scandalizzarsi. Forse di più.”
Giá, peccato che se qualcuno avesse un minimo di consapevolezza delle leggi britanniche capirebbe che i poliziotti in questione non hanno fatto altro che il loro dovere ed anzi ci sarebbe stato da scandalizzarsi per il contrario. Come la maggior parte dei fotografi londinesi (amatoriali o professionisti) ben sa non é affatto raro trovarsi a dover fornire spiegazioni ad agenti di polizia che ti ’beccano’ a fotografare siti sensibili. La maggior parte di questi fotografi – tra i quali rientra il sottoscritto – puó testimoniare che con un briciolo di cooperazione e di rispetto per la carica che queste persone ricoprono si puó scoprire che é il fotografo ad essere in errore nel compiere tali fotografie ed é nei diritti e doveri del poliziotto prima informare di ció ed in seguito assicurarsi che l’incolumitá nazionale non sia a rischio accertandosi del motivo di tale interesse verso il soggetto fotografato. Trovarsi a leggere di storielle di italiani medi che si divertono a fare il gioco del ‘lei non sa chi sono io’ per poi piangere di essere stati abusati psicologicamente fa ridere i polli, un po’ come il puntuale racconto dei parenti italiani che rientrano in Italia indignati perché la loro irrinunciabile battuta del “Ah ah ho una bomba in valigia” proprio di fronte al security-check ha scatenato la perquisizione dell’intera famiglia con relativo ritardo generale dell’imbarco. Non gli riesce proprio di capire come sia giustificabile un tale livello di severitá in una cittá dove 52 civili sono stati fatti saltare per aria sulla via verso il lavoro in un attentato terroristico soltanto quattro anni fa. Eh no, é molto piú soddisfacente e moralmente appagante dire che i poliziotti britannici sono ‘fuori di testa’ -mentre magari quelli italiani si comprano con un piatto di pasta- piuttosto che ammettere che quello che loro additano come l’irrinunciabile arroganza britannica non é altro che la scusa per giustificare l’irrinunciabile arroganza italiana.


FONTE: Life of a Misfit

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