domenica 22 novembre 2009

Inghilterra: depenalizzata la diffamazione


Il Inghilterra la diffamazione non è più un reato. Il 12 novembre, alle 16:47, è stato promulgato il Coroners and Justice Act, un’ampia riforma che in un emendamento stabilisce la depenalizzazione di tutti i reati che hanno a che fare con la diffamazione (defamation, sedition and seditious libel, defamatory libel, obscene libel).

L’Inghilterra (con il Galles) è il primo Paese occidentale a prendere questa strada radicale in direzione della libertà di stampa e di espressione, nota Miklos Haraszti rappresentante per la Libertà dei media dell’Organizzazione per la Sicurezza e la coooperazione in Europa (OSCE): “Si tratta non solo di un traguardo cruciale per la libertà di espressione di quel Paese, ma anche di un grande incoraggiamento ai molti altri Paesi che devono ancora intraprendere la strada della riforma”.

Nell’invitare gli altri Paesi a fare altrettanto Haraszti ricorda che “la diffamazione ha rilevanza penale in tutti i Paesi dell’OSCE eccetto la Bosnia-Erzegovina, Cipro, l’Estonia, la Georgia, la Moldova, la Romania, l’Ukraina, il Regno Unito e gli Stati Uniti. Nella maggior parte dei Paesi è punibile con pene detentive, causando un effetto di freno nella espressione del pensiero critico nei media. La maggior parte dei giornalisti attualmente in prigione sono stati condannati per diffamazione”.

La situazione in Italia è nota ed è interessante che un Paese occidentale si avvii verso un territorio che qui da noi non sembra neppure ipotizzabile. Anzi, si cerca di applicare anche alle nuove espressioni del pensiero in pubblico offerte dall’universo digitale i concetti e le norme restrittive (e inutili) concepite per la stampa, (vedi emendamento Pecorella alla ddl sulle intercettazioni).




FONTE: Giornalismo d'altri di Mario Tedeschini Lalli

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